Regional Conflict, Global Consequences: Revising the Post-Socialist “National” After Ukraine
Call for papers for Nazioni e Regioni’s 2023 monographic issue – PDF:N&R CfP 22 (2023)
(Andrea Carteny, Timofey Agarin, Fabio De Leonardis and Yana Volkova)
ENGLISH: The invasion of Ukraine by the Russian Federation has generated a seismic change in relationships in the Old Continent and will have a sustained global impact: From the current perspective, the consequences of the dismantling post-World War II nexus of “state sovereignty/human rights” is the inevitable drawing of a new iron curtain between the EU and Russia and Belarus and greater instability in the wider European area, from Northern Africa over Southwest Asia to the Caucasus region. Globally, the conflict has already resulted in a recalibration of relationships: China and other emerging powers are prepared to invest into, and question the role of international organisations to build and maintain peace in Europe and elsewhere. Regionally, the war has accelerated the reformatting of the post-Soviet space, particularly in Central Asia as an area of entanglement of competing Russian, Chinese, Turkish and European interests. What is certain however is that the potential end of Western hegemony in setting and pursuing political norms by leveraging economic power is likely to be shifting to a fully-fledged multipolar competition around the globe.
As a result of this conflict, the entire post-socialist region has been experiencing greater polarisation of societies, with consequences being felt across the “frozen” and “pacified” conflicts that either evolved from or were fomented during the Cold War. Russia’s resolve to assert its influence in “the near abroad” instigated a wave of instability in the Caucasus and Moldova, increased pressure on the Central Asian elites to address domestic dissatisfaction with quality of governance; likewise, polarisation in the countries of formher Yugoslavia has deepened, the dominance of China within the nine-dash line has become fragile, and many countries in Asia, North and Central Africa and in Latin America have been prompted to take sides on the conflict. Thus, across the globe the war revived zero-sum political rhetoric and black-and-white projections for the future: recasting historic experiences as a foresight, hardening security perceptions, balancing traditional alliances against opportunities for economic cooperation can be observed across the whole post-socialist political space and beyond.
The editors of this issue of Nazioni e Regioni invite scholars representing diverse academic disciplines and cultures to reflect on the impact of the contemporary war in Ukraine on different sets of nationalisms across post-socialist space. As a result of this conflict, which processes and cultural practices, symbols and mythologies, and more generally social resources have changed and how? How have the intertwined agendas of economic growth and promotion of liberal democracy been demoted as unquestioned and unquestionable avenues for societal development? Considering the multidisciplinary approach of the journal, we welcome articles dealing with these questions from the point of view of political science, sociology, history and social sciences, humanities. We welcome articles on single case studies, comparative studies and theoretical reflections that can contribute to the debate on the consequences of the war in Ukraine.
Procedures and timing
Authors should send their abstracts to https://form.jotform.com/223406307878360 by 1 April 2023, the editors will notify the successful applicants within ten days of the deadline. We would expect that the authors of selected papers will be able to furnish a draft of their contribution by May 20 and the final texts will be ready by 1 July 2023. All papers submitted for this publication project will undergo a peer review to allow this issue’s publication in December 2023.
We encourage all applicants to join our dedicated panel at the (hybrid) conference taking place in Queen’s University Belfast, 31 May- Jun 2. See here https://sites.google.com/view/ipsarc14/events/belfast-2022 This will offer an opportunity for the authors to meet the editors, present drafts of their research papers and engage in the conversation on the topic of this issue.
The editorial staff accepts texts in Italian, English, French, Spanish, Catalan and Russian. The editorial staff also reserves the right to translate the articles into Italian, having previously notified the author. The word limit for the articles is 9,000 words (including notes and bibliography), please consult the journal’s style sheet http://www.nazionieregioni.it/norme-editoriali/ If you have any further questions, please contact the monographic issue’s editor: Fabio De Leonardis sentenza77@libero.it
Conflitto regionale, conseguenze globali: ripensare il “nazionale” post-socialista dopo l’Ucraina
Call for papers per il numero monografico di Nazioni e Regioni del dicembre 2023
(Andrea Carteny, Timofey Agarin, Fabio De Leonardis e Yana Volkova)
ITALIANO: L’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa ha prodotto un terremoto nell’equilibrio interno del Vecchio Continente e avrà un impatto globale di lunga durata: al momento, le conseguenze dello smantellamento del nesso “sovranità statale/diritti umani” affermatosi nel secondo dopoguerra sono l’inevitabile calata di una nuova cortina di ferro tra la UE e Russia e Bielorussia e una maggiore instabilità in Europa e nelle regioni ad essa contigue, dal Nordafrica all’Asia del Sud-Ovest, fino al Caucaso. A livello globale, il conflitto ha già avuto come conseguenza un riassestamento delle relazioni internazionali: la Cina ed altre potenze emergenti sono pronte a mettere in discussione il ruolo delle organizzazioni internazionali nel costruire e mantenere la pace in Europa e altrove e a svolgervi un ruolo di maggior rilievo. A livello regionale la guerra ha accelerato la riformattazione dello spazio post-sovietico, in particolare in Asia Centrale, nodo in cui si intrecciano gli interessi concorrenti della Russia, della Cina, della Turchia e della UE. Quel che è certo è che la potenziale fine dell’egemonia occidentale nel fissare e far rispettare le proprie norme politiche facendo leva sul suo potere economico è probabilmente destinata a sfociare in una situazione di concorrenza multipolare globale.
In conseguenza di questo conflitto, l’intera regione post-socialista sta vivendo una maggiore polarizzazione all’interno delle varie società, polarizzazione i cui risultati si fanno sentire sui conflitti “congelati” e “pacificati” che erano stati fomentati durante la Guerra Fredda o ne erano stati un prodotto. La determinazione della Russia nell’imporre la propria influenza sul suo “vicino estero” ha generato un’ondata di instabilità nel Caucaso e in Moldova e messo pressione sulle élite centrasiatiche, costrette ad affrontare l’insoddisfazione delle rispettive popolazioni rispetto alla qualità della loro governance; allo stesso modo, si è acuita la polarizzazione nei paesi dell’ex Jugoslavia, il predominio cinese nella linea dei nove tratti è diventato più fragile e molti paesi in Asia, Nordafrica, Africa Centrale e America Latina sono stati spinti a prendere posizione sul conflitto. La guerra ha dunque riacceso una retorica politica sul futuro che rifiuta ogni compromesso e non vede sfumature: in tutto lo spazio politico post-socialista e oltre si osservano una rielaborazione delle esperienze storiche presentata come proiezione del futuro, un irrigidimento delle percezioni relative alla sicurezza, un riassestamento delle alleanze tradizionali ai danni delle opportunità di cooperazione economica.
I curatori di questo numero di Nazioni e Regioni invitano quindi studiosi e studiose di diverse discipline e culture accademiche a riflettere sull’impatto dell’odierna guerra in Ucraina su diverse configurazioni del nazionalismo nello spazio post-socialista. In seguito a questo conflitto quali processi e pratiche culturali, quali simboli e mitologie e, più in generale, quali risorse sociali sono cambiate e in che modo? In che modo l’agenda della crescita economica e quella della promozione della democrazia liberale, fra loro strettamente intrecciate, hanno perso terreno come indiscusse e indiscutibili vie allo sviluppo? Tenendo conto dell’approccio multidisciplinare della rivista, accettiamo articoli che si occupino di tali questioni dal punto di vista delle scienze politiche e sociali, della sociologia, della storia e delle discipline umanistiche in generale. Sono bene accetti contributi su singoli casi di studio, studi comparati e riflessioni teoriche che possano contribuire al dibattito sulle conseguenze della guerra in Ucraina.
Procedure e tempistica
Si prega di inviare gli abstract degli articoli a https://form.jotform.com/223406307878360 entro il 1 aprile 2023. Gli autori e le autrici riceveranno notifica dell’accettazione dell’abstract al più tardi dieci giorni dopo la scadenza. Una bozza dei testi selezionati andrà presentata entro il 20 maggio, mentre i testi completi degli articoli dovranno pervenire entro il 1 luglio 2023: Tutti gli articoli saranno sottoposti a una procedura di doppia revisione anonima. Il monografico sarà pubblicato alla fine del mese di dicembre 2023. I testi potranno essere inviati in italiano, inglese, francese, castigliano, catalano e russo.
Coloro che intendono proporre degli articoli sono invitati a partecipare al panel della conferenza (ibrida) che si terrà alla Queen’s University di Belfast dal 31 maggio al 2 giugno 2023 (si veda https://sites.google.com/view/ipsarc14/events/belfast-2022) Ciò permetterà ad autori ed autrici di incontrare il collettivo dei curatori, presentare i loro research paper e partecipare alla discussione sul tema del monografico.
La redazione della rivista, previa comunicazione all’autore, si riserva il diritto di tradurre il saggio in italiano. Il limite massimo per i saggi è fissato a 9.000 parole (note e bibliografia incluse). Si prega gli autori di prendere visione delle norme editoriali sul sito http://www.nazionieregioni.it/norme-editoriali/ o contattare i curatori del monografico: Andrea Carteny andrea.carteny@uniroma1.it; Timofey Agarin t.agarin@qub.ac.uk; Fabio De Leonardis sentenza77@libero.it