Nazione e nazionalismi. Teorie, interpretazioni, sfide attuali

Call for Papers degli incontri di Monte Ripido.

Perugia, 15-17 settembre 2016

Nel corso degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso i temi della nazione e nel nazionalismo sono stati oggetto, soprattutto nell’area culturale anglosassone, di ricerche storiche e interpretazioni scientifiche particolarmente originali e innovative, che in alcuni casi hanno innescato un ampio dibattito intellettuale. Questa ondata di studi era stata stimolata da un’attualità politica che aveva riproposto – in alcuni casi drammaticamente – l’importanza delle appartenenze o identità di tipo nazionale, dopo che queste ultime erano state considerate residuali o soggette ad un progressivo indebolimento. Come in via di scomparsa, prima che tornasse centrale sulla scena politica internazionale, era considerata la forma politico-istituzionale dello Stato-nazione.

A distanza di vent’anni da quella stagione particolarmente fertile, nazione e nazionalismo – nei loro rapporti con la democrazia e lo Stato – sembrano ancora occupare la scena storica e influenzare la lotta politica. Ma sembra essersi affievolito l’interesse degli studiosi nei loro confronti. Sembra essere venuta meno la capacità di questi ultimi di offrirne interpretazioni innovative o in grado di spiegarne gli sviluppi, le trasformazioni e il ruolo nell’età contemporanea.

Probabilmente è venuto il momento di rimettere mano ad un lavoro critico-analitico su questi temi, che tenga conto di come è andato evolvendosi il quadro storico mondiale. C’è altresì la necessità di rileggere, per sottoporle ad una verifica empirico-concettuale, le letture avanzate, in particolare verso la metà degli anni Ottanta del Novecento, da studiosi quali E. J. Hobsbawm, B. Anderson, A. D. Smith, E. Gellner. Le loro interpretazioni in alcuni casi possono essere considerate “classiche”, ma passati ormai trent’anni e più dalle loro formulazioni originarie può risultare utile offrirne una rilettura o revisione critica. C’è infine bisogno – visto il fiorire negli ultimi anni, in Europa e nel mondo, di partiti e movimenti che si richiamo al sentimento di appartenenza nazionale in polemica con la globalizzazione e i suoi effetti omologanti nonché con il fenomeno europeo (ma non solo) delle grandi migrazioni internazionali – di analizzare in che modo questi due concetti o categorie, nazione e nazionalismo, incidono e si presentano sulla scena storico-politica contemporanea.

Per fare ciò c’è naturalmente bisogno di non perdere il contatto con quella lunga tradizione di studi, riflessioni e ricerche che con i temi della nazione e del nazionalismo si è lungamente misurata traOttocento e Novecento, sviluppando approcci e chiavi di lettura che ancora oggi – purché meditati criticamente – possono risultare di grande utilità analitica. Cercare di spiegare come oggi si possano declinare e interpretare il concetto di nazione e il fenomeno del nazionalismo impone dunque una riflessione su come essi sono stati interpretati e concepiti nel passato da una schiera di dottrinari e studiosi, le cui elaborazioni – per essere a loro volta considerate classiche – non possono per questo essere giudicate superate o meritevoli di un interesse meramente erudito o accademico. Il tema ha certamente una valenza storico-scientifica, ma non se possono trascurare le sue ricadute sul piano dell’attualità politica.

Il convegno, promosso dalla “Rivista di Politica” e da “Storia del pensiero politico”, riprende la formula seminariale e interdisciplinare di quello organizzato a Perugia nell’ottobre 2013 sul tema “Il realismo politico. Figure, teorie, prospettive di ricerca” (i cui Atti sono stati pubblicati dall’editore Rubbettino nel dicembre 2014). Ai partecipanti viene richiesto di presentare – e di sottoporre a discussione – interventi e contributi all’interno delle diverse sezioni sulla base delle quali verranno organizzati i lavori. Ne sono state individuate CINQUE, secondo un ordine che è storico-cronologico e tematico-concettuale.

1. Nazione e nazionalismo nella storia del pensiero politico: autori e correnti Questa sezione è dedicata – in una chiave di storia delle idee – al modo con cui il fenomeno nazionale e il concetto di nazione sono stati letti, in Europa e in America, dal romanticismo, dalla tradizione risorgimentale italiana, dalle diverse correnti ideologiche dell’Ottocento (liberalismo, socialismo, conservatorismo), dal marxismo nelle sue diverse articolazioni ideologiche, dal pensiero d’ispirazione cristiana, dal fascismo e in generale dalla varie culture della destra otto-novecentesca. Non si tratta di presentare riassunti di posizioni e teorie già ampiamente studiate nel corso dei decenni, ma di rivisitare criticamente alcuni dibattiti o dottrine per valutare in che misura possono essere considerati ancora attuali dal punto di vista critico-analitico.

2. La nazione e le scienze sociali In che modo i classici della sociologia e delle scienze umane otto-novecentesche (da Max Weber a Marcel Mauss, da Robert Michels a Edward Carr) hanno affrontato il tema della nazione e del nazionalismo, avviando di fatto lo studio in chiave scientifica di questi fenomeni.

3. Nazione e identità nazionale: il caso storico dell’Italia In che modo l’Italia si è rapportata, nel corso della sua storia più o meno recente, con il tema della nazione. La tradizione degli studi storico-politici e politico-sociali italiani può rappresentare un utile caso di studio per capire come si è sviluppata tra Ottocento e Novecento la questione dell’identità nazionale. In questa sezione si tratta di approfondire criticamente i lavori classici di autori del periodo risorgimentale e di storici del Novecento quali Federico Chabod, Carlo Curcio e Mario Albertini. Si potranno altresì affrontare i diversi modi in cui è stata pensata l’Italia dalle singole culture politiche o da pensatori e dottrinari quali Gioacchino Volpe, Giovanni Gentile, Antonio Gramsci, per arrivare fino ai giorni nostri, con particolare attenzione ai dibattiti in materia che si sono sviluppati soprattutto negli anni Novanta del secolo scorso (come ad esempio quelli stimolati dai lavori di Gian Enrico Rusconi, Ernesto Galli della Loggia, etc.).

4. Teorie contemporanee sulla nazione: una rilettura critica In questa sezione si intende rileggere i contributi teorici elaborati – in particolare negli anni Settanta e Ottanta del Novecento – da autori e studiosi quali E. Hobsbawm, J. Breully, B. Anderson, E. Gellner, Anthony D. Smith, ecc. Si è trattato di una stagione di ricerca particolarmente creativa, che merita – trascorsi trent’anni e più da essa – di essere ripensata criticamente nelle sue risultanze scientifico-intellettuali.

5. Pensare la nazione, oggi In questa sezione conclusiva – di taglio più teorico-propositivo – si vorrebbe sviluppare il tema della nazione e del nazionalismo nel contesto dell’attualità storica, alla luce cioè dei cambiamenti e delle trasformazioni che hanno investito in mondo nel corso dell’ultimo ventennio. I nodi storico-politici e concettuali da affrontare sono quelli relativi al rapporto tra nazione e violenza, nazione e populismo, al diffondersi di una prospettiva cosiddetta post- nazionale (come teorizzata da J. Habermas e U. Beck), alla relazione tra nazione e integrazione europea, alla sfida posta dagli attuali e sempre più prepotenti flussi migratori. Altri possibili argomenti da sviluppare in questa sezione: Nazione senza Stati o Stati senza nazione, lo Stato pluri- o multinazionale, etnicità e nazione, la nazione come formula di legittimazione dei gruppi dirigenti, la nazione dal punto di vista delle relazioni internazionali, il superamento dell’idea di nazione nella logica degli ordinamenti sovranazionali etc.

Il convegno verrà aperto da una prolusione del prof. Pierre Manent (Ècole des Hautes Ètudes en Sciences Sociales) sul tema: “L’idea di nazione e il futuro storico dell’Europa”.

Il Comitato organizzatore: Alessandro Campi (Università di Perugia) Stefano De Luca (Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) Francesco Tuccari (Università di Torino)

 

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE:

Chi fosse interessato a partecipare all’evento – coordinato dal prof. Stefano De Luca – può inviare una propria proposta di intervento (sotto forma di abstract) entro e non oltre il 31 gennaio 2016 al seguente indirizzo: stefano.deluca@unisob.na.it (e obbligatoriamente, per conoscenza, a direttore@istitutodipolitica.it).

I contributi presentati al convegno – elaborazioni originali e non riadattamenti di materiali utilizzati o pubblicati altrove – dovranno pervenire allo stesso indirizzo, in vista della loro raccolta in volume, entro e non oltre il 31 marzo 2017.

Tutti i contributi pervenuti saranno sottoposti a peer review. La pubblicazione degli Atti è prevista per il dicembre 2017 per i tipi dell’Editore Rubbettino.

STRUTTURA DEL CONVEGNO

Il convegno si articola in 5 sessioni.

In ognuna di esse sono previsti sei-sette interventi, della durata media di circa 20 (venti) minuti. Alle relazioni segue la discussione. La tendenza è a concentrare al massimo gli interventi (che dunque non potranno essere letti in versione integrale) in modo da favorire la discussione e da dare a tutti i partecipanti la possibilità di presentare i propri lavori, di illustrarli in forma sintetica e di portare all’attenzione dei presenti le proprie tesi e argomentazioni sui singoli temi affrontati.

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